Cambio Generazionale nell’Impresa Edile
Per Cambio Generazionale si intende il momento in cui un Generazione di Imprenditori cede il passo alla Generazione Successiva, siano essi figli, nipoti o comunque successori a livello imprenditoriale
Si parla di Cambio Generazionale anche quando si hanno Manager che cedono il passo a soggetti appartenenti alla Generazione Successiva.
La grande maggioranza delle Imprese Edili è nata nel Secondo Dopoguerra.
Anche se prima erano già presenti, in quell’epoca si è comunque formata la Generazione che le ha sviluppate.
Inevitabile, a livello cronologico, che il problema del Cambio Generazionale si ponga in questi anni.
Questa è una fase delicatissima, nella quale l’Azienda Edile può beneficiare del rilancio da parte di una generazione entusiasta, aperta alle nuove tecnologie, abituata a vivere nel mondo attuale più complesso, instabile e volatile.
Ma potrebbe anche accadere il contrario, con l’arrivo di una Generazione resa supponente da Titoli Accademici e non abituata a confrontarsi con i problemi reali.
Il momento è importante e come tale va trattato.
Sicuramente non vanno bene gli eccessi.
Vi sono Precedenti Generazioni che non mollano mail il bastone del comando.
Magari effettuano il passaggio a livello formale, ma non sostanziale.
Ufficialmente lasciano il comando, ma restano a vigilare perché vogliono essere sicuri di quello che viene fatto.
In pratica vorrebbero un clone, cioè un giovane che faccia esattamente quello che avrebbero fatto loro.
Che però non sanno quello che avrebbero fatto, e comunque non andrebbe bene uguale.
Oppure Generazioni precedenti che come hanno visto arrivare i giovani gli hanno consegnato “le chiavi dell’Azienda” augurandogli buona fortuna e andandosene in pensione.
Come si diceva gli eccessi in nessun caso, sono positivi.La cosa sicuramente da non fare è accogliere subito nell’Azienda Edile di famiglia le nuove generazioni.
E’ infatti necessario che esse facciano esperienza in altre realtà dove possano maturare umanamente e professionalmente.
In primo luogo è fondamentale che vedano altre Aziende, altri modi di operare e di gestire.
Solo così potranno maturare una coscienza critica che gli permetta poi di prendere le giuste decisioni.
In secondo luogo questo darà loro la possibilità di crescere umanamente.
Nella propria Azienda edile si è “figli del capo” e nessuno ci dirà di no o che stiamo sbagliando.
Questo crea anomale esaltazioni dell’ego, non creando quella coscienza critica che permetterà la maturazione personale e professionale in grado di trasformare giovani potenzialmente di talento in bravi imprenditori.
Quindi se possiamo descrivere un percorso per le Nuove Generazioni finalizzato al Cambio Generazionale:
– Fare studiare le nuove generazioni
– Avviarle a percorsi professionali fuori dell’Azienda Edile (non necessariamente attinenti al Settore Edilizio)
– Accoglierle in Azienda solo dopo un periodo (da un minimo di tre a un massimo di dieci anni)
– Cedere progressivamente il testimone
– Ricordarsi che
a) Non saranno, e non dovranno essere, Cloni della Generazione Precedente
b) Accettare che sbaglino, perché chi fa sbaglia, e nessuno di noi può dire di non avere mai sbagliato nella propria vita.